…nel tardo pomeriggio di mercoledì 29 maggio i tifosi al seguito della squadra avevano già riempito quasi completamente la tribuna del PalaDonati, colorando di bianconero il campo dei padroni di casa dell’APDB Roma. Fischio d’inizio alle 21,00, ancora due ore di attesa, in un misto di tensione, speranza e goliardia.
Il colpo d’occhio e anche d’orecchio non faceva sembrare che la Roscilli Sora era la squadra ospite, in quello che sarebbe stato un crescendo di emozioni dalla palla a due fino alla fine della partita. Il dato da sottolineare è la partecipazione numerosa di tifosi del Sora ma non sorani, testimonianza di una “contaminazione” che l’ottimo percorso della squadra ha generato.
La partecipazione è stata vivace ma soprattutto corretta, in convivenza pacifica con il pubblico capitolino, padroni di casa ineccepibili e sportivi, meritevoli di un sincero plauso.
Lo spogliatoio è un luogo sacro ed inviolabile, fatto di riti e scaramanzie, discorsi e raccomandazioni, con i protagonisti tenutari di un comune segreto, come i cavalieri del Santo Graal.
Ed allora si può provare ad immaginare le parole pronunciate nell’immediatezza di una finale promozione, tra lodi appassionate ed esortazioni alla vittoria. Dietro quella porta tutti sapevano bene che quello era il luogo, quello era il momento, ognuno con le proprie motivazioni ma tutti uniti per un unico scopo e in ogni caso orgogliosi di farne parte, oltre la conquista del titolo.
L’ingresso in campo, il riscaldamento, la palla a due, da ambo le parti si sono visti canestri spettacolari e facili occasioni sprecate, esuberanza ed esperienza, prestanza fisica e incontri ravvicinati, tecnica ed atletismo. La cronaca dell’incontro in dettaglio ormai non conta, diremo solo che con venti secondi ancora da giocare entrambe i quintetti depongono le armi e si scambiano abbracci e saluti, mentre panchina e tribuna sono in fermento: al fischio finale fuoco alle polveri perché la Pallacanestro Roscilli Sora ha vinto!
Scene da un’invasione pacifica e festante: i tifosi, e tra loro tanti bambini, parenti, amici tutti in campo a festeggiare con i loro beniamini. Giocatori, allenatori, dirigenti visibilmente commossi, emozionati e desiderosi di celebrare per il secondo anno consecutivo il risultato di un lavoro intenso ed entusiasmante. Bellissima e poetica l’immagine di ogni componente della squadra che ha cercato l’abbraccio dei propri compagni, testimonianza tangibile che in un ambiente gravato troppo spesso da pressioni e sollecitazioni è ancora possibile formare un squadra di amici.
Il rituale del taglio della retina, i brindisi, i “bagni” fuori stagione, i cori e ancora tanti tanti abbracci. E’ doveroso ribadire il ringraziamento a chi ci ha ospitato e che in nessun modo ha limitato la gioiosa esplosione tutta bianconera.
Abbiamo cominciato il racconto dal finale, un bellissimo finale da “e vissero felici e contenti!”.
Torniamo invece all’inizio, partendo da una riunione tra vecchi amici che hanno fatto ripartire il movimento cestistico con le categorie giovanili, ai progetti ed al coinvolgimento in primis di uno sponsor fondamentale come I Roscilli, con gli altri partners commerciali come la Farmacia Marini e PiùCasa anch’essi funzionali e necessari al progetto e tutti gli altri che hanno voluto contribuire all’impresa, ugualmente importanti nell’economia dell’attività.
Grazie a loro è stato possibile pensare a degli obiettivi e raggiungerli, allestendo staff tecnico, atletico e prima squadra che ha dominato in entrambi i campionati disputati e con un doppio salto di categoria.
Lo scopo di una squadra vincente era anche che facesse da traino ed ispirazione a tutte le giovanili e così è stato, con tantissimi bambini e ragazzi che si sono appassionati al basket insieme alle loro famiglie.
Partita dopo partita il PalaDiPoce, opportunamente rinnovato con un campo in parquet, si è andato sempre più riempiendo di appassionati fedeli ed entusiasti arrivando numerosi anche da ben oltre i confini della nostra cittadina.
Un attenzione crescente anche quella da parte della stampa e dei media sul web, oltre che degli operatori specializzati del basket.
Non è stato facile compiere questo percorso, perchè questa macchina per camminare ha avuto bisogno di benzina: un presidente, un vice presidente, il Gm, i dirigenti, il fotografo, lo speaker, i genitori dei nostri ragazzi sempre presenti e disponibili a collaborare, tutti ingranaggi dello stesso motore che con tanta passione, tanto impegno e sacrificio, coinvolti in maniera assolutamente volontaria hanno tenuto premuto l’acceleratore.
Innegabili gli incidenti di percorso e le soste ai box, ma se i risultati di una società sportiva si misurano sul campo, vuol dire che la macchina nonostante tutto è sempre ripartita tagliando il traguardo per prima.
Non ci sono nomi e cognomi in questo racconto, ci sono i colori, l’orgoglio e il senso di appartenenza. La nostra gioia dovrà essere la gioia di un’intera comunità, per questo ora più che mai ci sarà bisogno da subito di ogni contributo possibile, sotto qualsiasi forma, perché tutto questo possa proseguire così come in questi splendidi ultimi due anni.
A tutti semplicemente GRAZIE!
Uff. Stampa Pall. Sora